Straniero due volte
Dai 12 anni
Anno 2017
CREDITI
Testo e regia: Renata Coluccini
In scena: Gabriele Bajo, Marta Mungo, Andrea Panigatti
Disegno sonoro e musiche originali: Gianluca Agostini
Idea scenografica: Anna Cingi
Disegno luci: Marco Zennaro
Direttore di produzione: Franco Spadavecchia
Grazie a Serena Onder per aver condiviso pensieri e frammenti della sua vita
DESCRIZIONE
“Quando sei strano/Nessuno ricorda il tuo nome”
People are Strange - The Doors
“Mia madre non accetterà mai che io sia felice in un modo che lei non può conoscere” ragazza di 16 anni
“C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce”
Leonard Cohen
Sentirsi “strano” rimanda ad una condizione interiore e profonda, mentre sentirsi “straniero” non è riferito tanto ad una provenienza geografica quanto piuttosto ad una condizione umana e sociale. Quando poi si ragazzi di seconda generazione e adolescenti insieme è facile sentirsi Straniero due volte.
Lo spettacolo, ispirato ad una storia vera, narra le vicende di tre ragazzi che in maniera diversa si sentono stranieri: Alessio si sente straniero (incompreso e incapace di comprendere) alla sua stessa famiglia, sua sorella Ludovica si sente straniera a se stessa non avendo ancora maturato la propria indipendenza emotiva e cercando di compiacere con menzogne il mondo esterno (famiglia, amici). Infine il ragazzo curdo, il vero straniero chiamato da tutti “il crudo”, che vive la conflittuale condizione di avere il Kurdistan e i precetti dell’Islam dentro le mura di casa e tutto l’occidente fuori.
Tre ragazzi, tre adolescenti, tre amici. L’occasione di incontro è il Teatro a scuola, una messa in scena dell’amore tra Piramo e Tisbe: i protagonisti, il cui amore è contrastato dalle famiglie rivali, vengono rinchiusi in due stanze di due case confinanti. Il muro che li divide ha una crepa e attraverso quello spiraglio i due giovani parleranno del loro amore che diviene miccia per una serie di situazioni e di riflessioni. Le passioni fanno esplodere i conflitti personali, sociali e familiari, tra atmosfere da ordinaria periferia urbana, contrappuntata da ritmi e sonorità rap.
Con questo spettacolo vogliamo fare una “radiografia” dei giovani così come sono, con i dubbi, le angosce, le indifferenze, le spavalderie, l'arroganza, l'egocentrismo, la rabbia, ma la dolcezza, l'ingenuità. Le difficoltà del crescere.
Lo spettacolo nasce dagli incontri con i giovani nelle scuole che diventano così coautori del testo. Abbiamo raccolto molte storie, incontrato ragazzi che vogliono andare, ragazzi che vogliono restare; ragazzi che non hanno più casa in nessun luogo; ragazzi che mal sopportano quelli che arrivano, quelli nuovi, diversi; ragazzi che amano e con l’amore esplodono in tutte le contraddizioni; ragazzi che stanno crescendo e scoprendo un mondo che loro stessi cambieranno.
Temi: sentirsi diversi, seconde generazioni, adolescenza
Linguaggi: teatro d'attore
ORGANIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE
Francesco D'Agostino
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