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Straniero due volte

20, 21 marzo 2024 ore 10.00

Teatro Verdi

dai 12 anni

Teatro del Buratto

Testo e regia di Renata Coluccini
Con Gabriele Bajo, Marta Mungo e Andrea Panigatti
Luci di Marco Zennaro
Direttore di produzione Franco Spadavecchia

«Una “radiografia” dei giovani così come sono, con i dubbi, le angosce, le indifferenze, ma la dolcezza, l'ingenuità.»

Sentirsi “strano” rimanda a una condizione interiore e profonda, mentre sentirsi “straniero” non è riferito tanto a una provenienza geografica quanto piuttosto ad una condizione umana e sociale. Quando poi si è ragazzi di seconda generazione e adolescenti insieme è facile sentirsi straniero due volte.

Lo spettacolo, ispirato ad una storia vera, narra le vicende di tre ragazzi che in maniera diversa si sentono stranieri. Le passioni fanno esplodere i conflitti personali, sociali e familiari, tra atmosfere da ordinaria periferia urbana, contrappuntata da ritmi e sonorità rap.

Con questo spettacolo vogliamo fare una “radiografia” dei giovani così come sono, con i dubbi, le angosce, le indifferenze, le spavalderie, l'arroganza, l'egocentrismo, la rabbia, ma anche la dolcezza, l'ingenuità. Le difficoltà del crescere.

Tematiche: sentirsi diversi, estranei, stranieri, l’amicizia, la solidarietà, le seconde generazioni

Tecnica: teatro d’attore

Straniero due volte

20, 21 marzo 2024 ore 10.00

Teatro Verdi

dai 12 anni

Teatro del Buratto

Testo e regia di Renata Coluccini
Con Gabriele Bajo, Marta Mungo e Andrea Panigatti
Luci di Marco Zennaro
Direttore di produzione Franco Spadavecchia

«Una “radiografia” dei giovani così come sono, con i dubbi, le angosce, le indifferenze, ma la dolcezza, l'ingenuità.»

Sentirsi “strano” rimanda a una condizione interiore e profonda, mentre sentirsi “straniero” non è riferito tanto a una provenienza geografica quanto piuttosto ad una condizione umana e sociale. Quando poi si è ragazzi di seconda generazione e adolescenti insieme è facile sentirsi straniero due volte.

Lo spettacolo, ispirato ad una storia vera, narra le vicende di tre ragazzi che in maniera diversa si sentono stranieri. Le passioni fanno esplodere i conflitti personali, sociali e familiari, tra atmosfere da ordinaria periferia urbana, contrappuntata da ritmi e sonorità rap.

Con questo spettacolo vogliamo fare una “radiografia” dei giovani così come sono, con i dubbi, le angosce, le indifferenze, le spavalderie, l'arroganza, l'egocentrismo, la rabbia, ma anche la dolcezza, l'ingenuità. Le difficoltà del crescere.

Tematiche: sentirsi diversi, estranei, stranieri, l’amicizia, la solidarietà, le seconde generazioni

Tecnica: teatro d’attore

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