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CIAO Jolanda Cappi

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IL TEATRO DEL BURATTO SALUTA JOLANDA CAPPI, FONDATRICE, ATTRICE, REGISTA E
COMPAGNA DI LAVORO FONDAMENTALE E INDIMENTICABILE.
In queste giornate in cui il Teatro del Buratto sta festeggiando i propri 50 anni di attività, è con
grande tristezza che annunciamo la scomparsa di Jolanda Cappi, fondatrice della nostra
Cooperativa, insieme a Tinin e Velia Mantegazza, attrice, regista e soprattutto anima della nostra
Compagnia per oltre quarant’anni.
Del lungo, prestigioso e intenso percorso artistico di Jolanda possiamo sinteticamente ricordare gli
inizi, con la sua attività al Piccolo Teatro e l’approfondimento della poetica del Mimo, secondo lo
stile Decroux con Marise Flach; poi la collaborazione in `Nuova scena’ con la proposta dei primi
spettacoli di rottura con il teatro delle `convenzioni’. Alla fine di questa esperienza, con Nichetti,
Salvi e Caldarelli, ha dato vita alla compagnia `Quelli di Grock’ ancora oggi presenza rilevante nel
panorama teatrale milanese. Nel 1975, con Velia e Tinin Mantegazza, partecipa alla creazione della
cooperativa Teatro del Buratto di Milano, avviando la storia della Compagnia al Teatro Verdi di via
Pastrengo a Milano, con l’originale messa in scena de “L’Histoire du soldat”, per la regia di Velia,
con la voce recitante di Paolo Poli e lei stessa indimenticabile mimo/soldato in cammino tra i
suggestivi incontri con i pupazzi, ideati dai Mantegazza. Poi il percorso del Buratto ha visto Jolanda
protagonista e anima di tante produzioni: dagli “Arcani maggiori” a “Quello Stolfo da Ferrara”,
riscrittura di Raffaele Crovi in ottave da L’Orlando Furioso, da “Barbablù” a “La cacciatrice di
sogni”, dove il testo di Rocco D’Onghia dà corpo alla tragedia della guerra nell’ex Jugoslavia. E poi
“Nel tempo che non è più e non è ancora” con il testo poetico di Maurizio Cucchi ispirato alla
figura di Giovanna D’arco e le lievi sculture animate di Vincenzo Balena. Altro ancora, con una
attenzione speciale a tematiche di valorizzazione di figure femminili - anche in collaborazione con
Renata Coluccini come per “Le serve di Virginia” e “Le camicie di Garibaldi” - e temi di forte
impegno civile, come la strage degli Armeni in “Deserto Nero” per la regia di Renato Sarti, ispirata
ai testi di Antonia Arlsan, sino all’ultima regia per “…E scrisse O come Orlando”, ispirato all’opera
di Virginia Woolf. Fondamentale inoltre il suo contributo in storici spettacoli di figura e “su nero”
tra cui “Pane Blu” e “Fly Buttefly” o “Giocagiocattolo” e il più recente “Becco di rame”. Da non
dimenticare il suo importante contributo in storiche produzioni per l’infanzia da “Cipì” a “I Quattro
musicanti” a “Cos’è quel punto nell’azzurro” e altre ancora. Ricordando inoltre la sua apertura a
nuovi modi nelle relazione con il pubblico dei bambini attraverso proposte a pianta centrale con
“Cappuccetto Bianco”, realizzato in stretta collaborazione con Bruno Munari, poi “Sotto la tavola”
e a seguire tanti altri ancora.
Maestra generosa e compagna straordinaria, figura chiave nella crescita artistica di molti di noi al
Buratto, è una presenza che resta e che ancora oggi ispira. È stata una guida speciale e ha lasciato
un segno indelebile a tutti noi per professionalità e coerenza.
Tutto il Teatro del Buratto con Velia Mantegazza e altri Amici di ieri e di oggi si uniscono con
affetto al alla famiglia. I funerali si svolgeranno giovedì 11 dicembre 2025 alle ore 14.45 nella
chiesa dei santi Nazaro e Celso in via Zumbini a Milano.

Teatro del Buratto Soc. Coop sociale

Via G. Bovio 5, Milano (Teatro Munari)

Via Pastrengo 16, Milano (Teatro Verdi)

C.F. e P. Iva 02854100159 - R.E.A. 926622

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