Continua a camminare
Dagli 11 anni
Anno 2020
CREDITI
Testo: Gabriele Clima, Renata Coluccini
Regia: Renata Coluccini
Con: Simona Gambaro, Stefano Panzeri
Costumi: Raffaella Montaldo
Scene e luci: Marco Zennaro
Progetto musicale: Luca De Marinis, Raffaele Serra
Direttore di produzione: Franco Spadavecchia
Tratto dall’omonimo libro di Gabriele Clima
DESCRIZIONE
È la storia di due ragazzi, Fatma e Salim, due ragazzi in cammino in una Siria devastata dalla guerra. Fatma cammina nel deserto sotto un cielo stellato verso un campo militare. Salim cammina con suo padre verso una linea d’orizzonte e come talismano ha un libro appartenuto al fratello.
Salim ha tredici anni, è coraggioso e testardo, e aveva un fratello che diceva che solo i libri possono fermare i kalashnikov, “perché se salvi i libri salvi la tua anima, e il tuo paese”.
Anche Fatma ha tredici anni e i con suoi occhi da piccola stella di Damasco, cerca la bellezza in ogni luogo e soprattutto nel sorriso del fratello…
È la storia di due ragazzi costretti a crescere in fretta, ma senza perdere uno sguardo di stupore e di incanto per la vita.
La storia ripercorre il viaggio dei due protagonisti, che culminerà nell’incontro delle loro strade. Un viaggio, che parla direttamente all’anima del pubblico; un viaggio esistenziale, un percorso di vita, in cui ogni cosa, ogni accadimento diventa metafora di qualcos’altro; ‘Continua a camminare’ è un invito al coraggio, all’andare avanti oltre le difficoltà verso un orizzonte diverso per ciascuno di noi, ma pur sempre da raggiungere.
Note di regia
Ci sono incontri con un libro che ti segnano, così è stata per me la lettura di “Continua a camminare “di Gabriele Clima e da questa lettura è nata l’idea, meglio la necessità di portarlo in scena, per la forza del racconto, per i contenuti, per il linguaggio e la delicatezza nell’affrontare temi difficili con rispetto e profondità. La riscrittura scenica, fatta a quattro mani con l’autore ha mirato a dare vita all’essenzialità del testo sottolineandone non solo i momenti salienti, ma soprattutto la capacità di metafora. La vicenda va oltre i luoghi e i personaggi descritti per parlare all’anima di ognuno.
Nella messa in scena si è lavorato per sottrazione, eliminando il superfluo per dare ancora più forza e corpo alle parole in una narrazione incrociata e appassionante.
La ricerca scenografica è stata quella di creare il vuoto in scena, che è difficilmente raggiungibile semplicemente “svuotando” lo spazio; da qui la costruzione di un grande pannello/scultura, che domina la scena.
La parte sonora è stata costruita appositamente per lo spettacolo ed è frutto di una lunga ricerca tra musiche e sonorità di Luca De Marinis e Raffaele Serra per fare diventare la musica terzo protagonista dello spettacolo, dove i diversi suoni accendono l’effetto evocativo e non descrittivo di mondi fisici e mondi dell’anima.
Renata Coluccini
Tematiche: la fuga dalla guerra vista dagli occhi di due adolescenti
Linguaggi: teatro d'attore
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